Gannicus consegna Ilithyia nelle mani di Spartacus di modo che egli riesca a sottrarle la vita come marchio di pareggio contro Glabro, le cui azioni determinarono la morte dell’amata moglie; quest’ultimo intanto, a differenza di Lucrezia, non sembra dimostrare la benché minima preoccupazione inerente alla sorte della moglie, mostrando di fatto la maggiore attenzione sia verso la propria reputazione in senato sia verso Sepia, con la quale nel frattempo ha già instaurato una relazione amorosa. Spartacus conduce Ilithia al nascondiglio dei ribelli e nel momento in cui sta per dissetare il suo ardore vendicativo, Ilithyia, in preda alla disperazione e al terrore, le confessa un imprevedibile verità: il figlio che porta in grembo appartiene in realtà a Spartacus, poiché frutto di quell’accoppiamento che Lucrezia ideò per l’umiliazione di Ilithyia che doveva pertanto giacere con Crisso mentre Spartacus con Licinia (vedi episodio 9 di Sangue e Sabbia), Spartacus, di fronte a tale rivelazione esita nell’uccidere Ilithyia, consapevole che privando della vita anche il suo stesso figlio, sarebbe diventato pari a Glabro e quindi un uomo che sua moglie avrebbe fortemente disprezzato; Mira, per liberare Spartacus dal fardello morale che l’affligge, tenta l’uccisione di Ilithyia ma verrà tuttavia fermata appena in tempo da Spartacus. Alcuni giorni dopo al cospetto di Glabro giunge Lucio per la proposta di una trattativa con Spartacus e cioè il rifornimento di armi e armature, necessario ai ribelli, in cambio della riconsegna della moglie. L’accordo viene accettato, Glabro, si recherà al luogo d’incontro innanzi a Spartacus e alcuni ribelli selezionati tra cui Gannicus, disposto a contribuire per la causa in cui Enomao crede, ma al momento decisivo Glabro fa scattare una trappola scagliando Ashur e la sua unità contro i ribelli, nel bel mezzo dello scontro creatosi intervengono Mira e Lucio con colpi di freccia, ma alla fine Spartacus sarà costretto alla ritirata con l’avanzare dei rinforzi di Glabro mentre Lucio rimarrà ucciso dall’Egiziano appartenente alla guardia di Ashur. Spartacus, considerando ormai l’inutilità di Ilithyia, l’abbandona in una boscaglia dove, prima di concederle la liberà, le conferma il fatto che la vita le è stata da lui risparmiata poiché considerata insignificante per Glabro, accecato più dal desiderio della disfatta del suo odiato rivale che ad un amore vero e sincero nei suoi confronti e che, nonostante la libertà concessagli, nutrirà per sempre profondo disprezzo verso di lei. Lucrezia intanto scopre che dietro la dipartita di Sepio si cela in realtà Glabro, rivelazione che verrà da essa messa in luce a Sepia con grande sgomento della giovane.