Spartacus continua ad inanellare successi nell’arena, inizia ad apprezzare la gloria dell’essere il campione, la sua fama è grande e Batiato continua a ricavarne immense fortune che risollevano e danno nuovo splendore alla sua casata. Nella palestra arriva una nuova serie di reclute tra cui i fratelli germani Agron e Duro ed il gallo Segovax; quest’ultimo, su insistenza di Batiato, verrà addestrato sotto il patrocinio di Ilithyia. Segovax dimostra grande stima e rispetto per Spartacus, che ritiene un esempio. Crisso comincia a riprendersi, ma si trova a disagio sia per l’assenza di Barca sia per la sottomissione al volere del nuovo campione. Saputo da Naevia delle intenzioni di Batiato che vorrebbe venderlo, provoca uno scontro con Spartacus, ma ne esce sconfitto. Solonio prova a corrompere Ashur per sapere di eventuali intenzioni contro la sua persona. Intanto Ilithyia invita alcune sue amiche della Roma bene alla villa di Batiato, tra cui Licinia, cugina di Marco Crasso, l’uomo più ricco di Roma. Le amiche di Ilithyia chiedono di vedere il campione di Capua, così Lucrezia convoca Spartacus. Le donne, Licinia soprattutto, ammirano il trace, mentre Ilithyia lo insulta. Spartacus, tuttavia, non tace e rimarca le colpe del marito di quest’ultima e le di lei amiche ridono, affermando che Spartacus dice il vero, mettendo in grave imbarazzo Ilithyia. Decide allora di corrompere la sua recluta proponendogli la libertà in cambio dell’uccisione di Spartacus. Intanto, Spartacus prova a spronare Varro dal desistere nella sua ricaduta nei vizi. Segovax, a malincuore, prova a strangolare Spartacus nei bagni, cogliendolo alla sprovvista, ma viene salvato da Crisso. Il gallo considera comunque Spartacus il campione e, come tale, ritiene giusto che, se deve morire, che ciò avvenga nell’arena, con onore per mano sua. Torturato a più riprese, Segovax non svela il nome del mandante di tale assassinio e viene crocifisso nel giardino della villa.