Alla centrale nucleare di Springfield tutti i dipendenti vengono sottoposti ad una visita medica in cui viene verificata la positività all’uso di alcool e sostanze stupefacenti. I risultati dei test spingono il signor Burns a licenziare tutti i dipendenti e a sostituirli con impiegati robotici di ultima tecnologia. Su consiglio di Smithers però, Burns decide di mantenere un solo impiegato umano per supervisionare i robot e per fungere da capro espiatorio in caso di incidenti. Homer viene scelto per questo incarico ed inizia a lavorare al fianco dei robot, i quali lo ignorano sistematicamente e svolgono il proprio compito senza mai distrarsi. Non avendo nessuno con cui parlare e divertirsi, Homer finisce così per annoiarsi e sentirsi solo. Dopo aver accidentalmente rotto uno dei robot, Homer scopre che questi possono essere riprogrammati per divenire socievoli ed amichevoli. L’uomo inizia così ad andare d’accordo con gli automi, ma quando questi gli impediscono di bere alcool per salvaguardare la sua salute, decide di rimuovere con metodi piuttosto drastici il circuito che impone loro la protezione degli umani (attraverso, come la definisce Homer, una robotomia). Come risultato, i robot diventano malvagi ed iniziano ad inseguire Homer nel tentativo di ucciderlo. L’uomo si rifugia nella villa del signor Burns dove, dopo una rocambolesca fuga, tutti i robot finiscono per essere distrutti grazie all’intervento di alcuni abitanti di Springfield e dei dipendenti della centrale nucleare ormai disoccupati. Come riconoscimento per avergli salvato la vita, Burns decide allora di restituire il posto a tutti i suoi vecchi lavoratori.