Due amici fanno jogging pomeridiano il sabato. Uno dei due lo seguiamo fino a casa e vediamo che sua moglie è a letto già da 3 giorni; appena il marito cerca dolcemente di svegliarla si becca un violento schiaffo. La donna, non cosciente, viene portata dal consorte al Princeton Plainsboro Teaching Hospital. Dorme 18 ore al giorno ed è estremamente irritabile: unico indizio dal pronto soccorso la VES elevata e una diagnosi di depressione clinica (House però osserva che, se fosse corretta l’ipotesi, non dovrebbe avere la febbre). Cameron convince House ad accettare il caso, che ordina a tappeto nuove analisi del sangue, risonanza magnetica con tagli di 2 mm del mesencefalo e screen tossicologici per intossicazione alimentare. CASO CLINICA Una giovane ragazza avverte un senso d’oppressione; House pensa ad un’anemia ma quando la ragazza si spoglia vede il seno rifatto chirurgicamente (la stressa donna confessa che è un regalo per i 40 anni del marito). Dopo aver ordinato una serie di esami apparentemente inutili (elettrocardiogramma, analisi del sangue e screen tossicologici) House scopre una pressione arteriosa molto bassa. Soluzione trovata: il marito mescola il suo farmaco ipertensivo nella colazione della moglie per evitare di dover aver rapporti sessuali con lei. La paziente dormigliona ha improvvise convulsioni (che vengono sedate con l’ativan): al risveglio non riesce a riprodurre dei banali cerchi e triangoli intersecati. L’origine neurologica è lampante ma si pensa ad una sindrome paraneoplastica: la madre è morta di cancro al seno per cui le fanno la mammografia e una nuova risonanza magnetica ma compaiono solo calcificazioni benigne. House ordina immunoglobuline endovenose mentre Wilson vorrebbe fare varie PET per cercare il tumore. Il geniale diagnosta brucia tutti sul tempo e pensa alla Tripanosomiasi africana, altrimenti comune come malattia del sonno. Tutti gli danno contro in quanto sia lei che il marito negano di esser stati fuori dagli Stati Uniti. Il discorso alla paziente rifatta sul marito e sul sesso però gli ricorda una cosa vitale: ciò che si trasmette col sangue passa anche tramite i fluidi corporei. Foreman continua a negare la validità della malattia del sonno e, d’accordo con il team, la curano per la tularemia (o febbre del coniglio) tramite cloranfenicol 25 mg per kg 4 volte al giorno. Questa cura la manda direttamente in coma. House mette davanti al marito la morte della compagna entro 24 ore in caso di diagnosi errata e lui acconsente alla cura per la malattia del sonno, vivendo con il dubbio del tradimento (se migliorerà) e augurandosi che peggiori, segno di fedeltà. Chase somministra le prime dosi di melarsoprol alla donna per la malattia del sonno, un farmaco così potente che viene fornito in siringhe di vetro perché fonde la plastica. Cameron insulta il marito per il suo ragionamento (morte = fedeltà) e piange lacrime calde in laboratorio: confessa ad House d’essersi sposata molto giovane con un ragazzo già malato di cancro alla tiroide con metastasi al cervello (il matrimonio è durato solo 6 mesi). House prova un minimo di empatia ma deve subito correre con la dottoressa dalla paziente: la cura la sta facendo peggiorare, febbre galoppante. E’ solo un momento passeggero per fortuna, in quanto dopo la donna si risveglia e spiega al marito l’accaduto: lui se ne va subito, senza dire una parola. House insiste per farsi dare il nome dell’amante, al fine di poter prestare anche a lui le cure necessarie: si scopre che è il miglior amico (sposato anche lui e con figli) del marito, che abbiamo già visto ad inizio episodio.